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ARGOMENTO: Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac

Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac 01/06/2014 23:48 #13

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Verbale dei due tavoli tecnici tenuti il 16 ed il 22 aprile 2014.
Associazioni presenti il 16-4: tutte
Associazioni presenti il 22-4: tutte tranne AIARSE, AITS, AMC

Questione chiusa: relativamente al come rientrare nelle 48 ore di media settimanali previste per legge, per i casi nei quali il lavoratore superi questo tetto settimanale, si ribadiscono le perlessità circa la fattibilità della banca ore in discussione al tavolo delle trattative contrattuali.
Considerate, però, alcune difficoltà di applicazione dei riposi compensativi già previsti per legge, si ritiene opportuno verificare l’eventuale fattibilità, nero su bianco, confermata dall’INPS. In ogni caso, condizione indispensabile per poter prendere in esame tale tipo di meccanismo, è che i contributi derivanti dalla banca ore siano utili non solo ai fini pensionistici, ma anche ai fini del raggiungimento dei requisiti per l’accesso all’ASPI, nonché malattia. Un eventuale meccanismo in analogia con la contribuzione volontaria, infatti, comportando effetti solo sotto il profilo pensionistico, da solo non basterebbe.
Per quanto invece riguarda il ricorso ai riposi compensativi, per i più questi dovrebbero essere collocati all’interno del prodotto, con obbligo di assunzione di aggiunti giornalieri in sostituzione dei lavoratori in riposo compensativo (non nei casi, ovviamente, di stop lavorativo per tutti).
Per le figure difficilmente sostituibili all’interno del periodo delle riprese, i riposi compensativi verranno accumulati in coda. Al riguardo, da parte di alcuni si consiglia un passaggio di verifica con l’INPS.
Si concorda che i costi aggiuntivi per le produzioni, derivanti dall’eventuale ricorso ai riposi compensativi, dovrebbero incentivare una migliore organizzazione del lavoro e/o disincentivare il ricorso eccessivo ad ore straordinarie oltre le 48 settimanali.

Questione chiusa: al di là delle diverse opinioni sul come realizzare il meccanismo, tutti d’accordo circa la necessità di avere un sistema vero di certificazione oraria.

Questione chiusa: indipendentemente dalla diversità di opinioni circa la modulazione oraria da adottare, dopo le 38 ordinarie più due straordinarie, per un totale di 40 ore settimanali da suddividere per 8 ore giornaliere su 5 giorni (così dovremmo accontentare tutti :-)), tutte le altre ore straordinarie dovranno essere calcolate con maggiorazioni importanti su base incrementale giornaliera.

Questione chiusa: richiedere una consulenza al fine di verificare la possibilità, per le associazioni, di certificare i propri iscritti come previsto dalla legge n. 4 del 26 gennaio 2013.
Trattandosi di un’iniziativa che comporta spese, sarà necessario passare per l’approvazione dell’Assemblea dei delegati o, vista l’imminenza, l’Assemblea dei soci.

Questione formalmente chiusa: Sulla carta il no alla sesta giornata aggiuntiva gode della quasi totalità dei consensi.
Per il poco che se ne è comunque parlato, per l’eventuale ipotesi di sesta giornata, solo se con percentuali di troupe fuori sede molto importanti (anche 70%).

Questioni aperte sull’oraio di lavoro

1)
È stata avanzata una proposta di orario standard giornaliero di 8 ore per chi fa set, con all’interno 20’ di pausa ed obbligo di running buffet (altra proposta simile: 8 ore+20 minuti di pausa); di 10 ore+1, invece, per chi fa preparazione e/o post.
Eventuali ore straordinarie verrebbero concesse.
La scelta del tipo di ingaggio contrattuale (8 o 10+1) a discrezione della produzione.
Da parte dei favorevoli è stata posta l’attenzione sul fatto che, con un orario fotografico di 8 ore, vi sarebbe certezza di orario, entro limiti considerati accettabili (10+1), anche per i reparti che vanno oltre l’orario di set. È stato altresì ribadito che, data la particolare tipologia di orario, di fatto continuato, il ricorso agli straordinari dovrebbe essere soltanto di tipo eccezionale e realmente motivato. Il calcolo incrementale delle eventuali ore straordinarie, di tipo giornaliero, dovrebbe contribuire a scoraggiarne il ricorso.

Su questa proposta sono state sollevate perplessità di tipo diverso e non sempre coincidenti.
Sotto il profilo dell’attuazione, vi sarebbero difficoltà di gestione dell’intera ora di pausa per i reparti che fanno preparazione e/o post , ma anche set.
Problemi anche per le figure di set di tipo individuale, a meno che non vengano integrate.

Laddove venissero concesse ore straordinarie di set, da tenere conto dell’automatica estensione della giornata lavorativa per i reparti set-preparazione da 10+1. Nel caso di 2 ore in più di fotografico, 10 ore continuate per alcuni, ben 12+1 per gli altri.
La proposta, in tal senso, dovrebbe tenere in debita considerazione che il peggioramento della qualità della vita non lo si ha soltanto lavorando tante ore continuate, ma anche avendo una giornata lavorativa che, complessivamente, va ad esaurire tutti gli spazi di vita. Al riguardo, pertanto, è risultato di difficile comprensione che, sotto il profilo del calcolo delle ore straordinarie, vi siano percentuali di incremento diversificate a seconda del tipo di ingaggio, per cui l’undicesima ora dei reparti da 10+1 verrebbe calcolata con lo stesso rapporto percentuale della nona ora dei reparti da set, e non, invece, come la loro undicesima ora
In risposta a quest’ultima obiezione, è stata prospettata una simulazione che dovrebbe riequilibrare i pesi, adottando un metodo di calcolo delle ore straordinarie con riferimento alla paga di fatto di 10+1 e non sui minimi sindacali orari. La simulazione potrebbe in effetti comportare incrementi maggiori, a parità di percentuale applicata, sempre che 10+1 non valgano, però, come o solo poco più di 8 ore.
Da tenere ad esempio in considerazione che oggi l’adozione saltuaria delle 7 ore continuate di fatto vale come 9+1.

Altre contrarietà sono state sollevate facendo riferimento all’attuale contratto, che consente non 8 ore continuate, ma 7, con obbligo di erogare un’ora di pausa dopo la settima nel caso di ricorso a straordinari. Per alcuni si tratta di un passo indietro di difficile accettazione.

Tale proposta si ritiene inoltre che, nelle modalità corrette, verrebbe utilizzata in pochi casi con necessità contingenti, risultando di scarsa utilità per la quasi totalità dei prodotti: di fatto un puro esercizio di stile che finirebbe solo per aprire la strada ai continuati di 8 ore al posto delle 7 attuali.
Per evitare in ogni caso furbate, l’eventuale richiesta di tale tipologia di orario dovrebbe essere vincolata alla non prestazione di ore straordinare di set, se non per un massimo di una o due a settimana.

2)
Orario individuale per non più di 50 o 55 ore a settimana.
Riguardo a tale proposta, intesa per mettere un paletto a richieste di straordinari oltre un certo tetto settimanale, anche se pagati sonoramente, anche per i reparti che fanno set più pre e/o post, si è registrata una forte obiezione da parte di chi, facendo ora meno ore sul set, ritiene che in futuro questo orario massimo possa divenire l’orario di set, cioè fotografico.
Da parte dei favorevoli al tetto sull’orario individuale, tale obiezione avrebbe fondamento solo se vi fosse un limite certo per l’orario di set, se non vi fosse, cioè, la disponibilità a concedere ore straordinarie sul fotografico. Dato, però, che anche la proposta delle 8 ore prevede libertà di richiesta di straordinario sul fotografico, il tetto delle 50 o 55 ore settimanali individuali potrebbe tranquillamente essere superato da tutti, compreso anche chi fa solo set.
Dai favorevoli è stato pertanto ribadito che, stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, disincentivo che rimane uguale per tutte le modulazioni orarie, il tetto massimo concedibile da ogni singolo lavoratore costituirebbe un paletto in più, e non in meno, contro il ricorso eccessivo delle ore straordinarie in riferimento all’orario di set, in modo particolare se gli aumenti percentuali sono uguali per tutti allo scattare della 9 ora, ed in modo particolare se vi è l’esigenza di non aumentare i costi attraverso la turnazione del personale di pre e/o post.
La proposta, ancora indeterminata se tra 50 o 55 ore massimo, di fatto è lo specchio dell’attuale modulazione oraria di 9+1 di fotografico per chi fa set; 50 e anche più per chi fa anche pre e/o post.
Altresì, con una diversa organizzazione del lavoro e/o con più soldi a disposizione, il tetto individuale a 50 o 55 ore potrebbe consentire la realizzazione anche di quei prodotti che potrebbero richiedere un orario di set prolungato, fatto salvo il limite massimo insuperabile per ogni singolo lavoratore.

3)
Soltanto accennato ma non approfondito. Stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, più tipologie di ingaggio a seconda del prodotto, con dichiarazione a monte delle ore settimanali/giornaliere realmente necessarie per il tipo di prodotto.
La definizione a monte dell’orario settimanale richiesto, dovrebbe consentire una maggiore precisione riguardo al tipo di organizzazione da dover adottare e, quindi, ad esempio, ai minimi di troupe da dover garantire per il maggior carico di lavoro richiesto.

4)
Al momento solo una provocazione, ma che però non è dispiaciuta.
Prendere l’attuale contratto, metterlo a norma nei punti che non lo è, aggiungervi certificazione oraria e certificazione professionale, e va bene così.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.

Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac 01/06/2014 23:53 #14

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Resoconto aggiornato dei tavoli tecnici (su sfondo giallo le modifiche derivanti dall’ultimo incontro).
Associazioni presenti il 16-4: tutte
Associazioni presenti il 22-4: tutte tranne AIARSE, AITS, AMC
Associazioni presenti il 29-4: tutte tranne AIC, AITS, EMIC

Questione chiusa: relativamente al come rientrare nelle 48 ore di media settimanali previste per legge, per i casi nei quali il lavoratore superi questo tetto settimanale, si ribadiscono le perlessità circa la fattibilità della banca ore in discussione al tavolo delle trattative contrattuali.
Considerate, però, alcune difficoltà di applicazione dei riposi compensativi già previsti per legge, si ritiene opportuno verificare l’eventuale fattibilità, nero su bianco, confermata dall’INPS. In ogni caso, condizione indispensabile per poter prendere in esame tale tipo di meccanismo, è che i contributi derivanti dalla banca ore siano utili non solo ai fini pensionistici, ma anche ai fini del raggiungimento dei requisiti per l’accesso all’ASPI, nonché malattia. Un eventuale meccanismo in analogia con la contribuzione volontaria, infatti, comportando effetti solo sotto il profilo pensionistico, da solo non basterebbe.
Per quanto invece riguarda il ricorso ai riposi compensativi, per i più questi dovrebbero essere collocati all’interno del prodotto, con obbligo di assunzione di aggiunti giornalieri in sostituzione dei lavoratori in riposo compensativo (non nei casi, ovviamente, di stop lavorativo per tutti).
Per le figure difficilmente sostituibili all’interno del periodo delle riprese, i riposi compensativi verranno accumulati in coda. Al riguardo, da parte di alcuni si consiglia un passaggio di verifica con l’INPS.
Si concorda che i costi aggiuntivi per le produzioni, derivanti dall’eventuale ricorso ai riposi compensativi, dovrebbero incentivare una migliore organizzazione del lavoro e/o disincentivare il ricorso eccessivo ad ore straordinarie oltre le 48 settimanali.

Questione chiusa: al di là delle diverse opinioni sul come realizzare il meccanismo, tutti d’accordo circa la necessità di avere un sistema vero di certificazione oraria.

Questione chiusa: indipendentemente dalla diversità di opinioni circa la modulazione oraria da adottare, dopo le 38 ordinarie più due straordinarie, per un totale di 40 ore settimanali da suddividere per 8 ore giornaliere su 5 giorni (così dovremmo accontentare tutti :-)), tutte le altre ore straordinarie dovranno essere calcolate con maggiorazioni importanti su base incrementale giornaliera.

Questione chiusa: richiedere una consulenza al fine di verificare la possibilità, per le associazioni, di certificare i propri iscritti come previsto dalla legge n. 4 del 26 gennaio 2013.
Trattandosi di un’iniziativa che comporta spese, sarà necessario passare per l’approvazione dell’Assemblea dei delegati o, vista l’imminenza, l’Assemblea dei soci.

Questione formalmente chiusa: Sulla carta il no alla sesta giornata aggiuntiva gode della quasi totalità dei consensi.
Tenuto conto dell’evoluzione del tavolo contrattuale, la questione è stata però lo stesso approfondita, ma solo come ipotesi di sesta giornata aggiuntiva per le lavorazioni con una percentuale di troupe fuori sede, contrattualizzata per l’intero periodo, non inferiore al 70%.
In questa percentuale di riferimento non debbono rientrare le figure quali ad esempio gli attori.
Questione connessa, per chi è favorevole a che venga mantenuto il paletto dell’orario massimo settimanale (l’attuale contratto ne prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+7+6+eventuali 3 golden se concesse: per tutti gli altri 38+7+7+eventuali 3 golden se concesse), è che con la prestazione aggiuntiva in sesta giornata non si superino le 55 ore individuali.



Questioni aperte sull’oraio di lavoro

1)
È stata avanzata una proposta di orario standard giornaliero di 8 ore per chi fa set, con all’interno 20’ di pausa ed obbligo di running buffet (altra proposta simile: 8 ore+20 minuti di pausa); di 10 ore+1, invece, per chi fa preparazione e/o post.
Eventuali ore straordinarie verrebbero concesse.
La scelta del tipo di ingaggio contrattuale (8 o 10+1) a discrezione della produzione.
Da parte dei favorevoli è stata posta l’attenzione sul fatto che, con un orario fotografico di 8 ore, vi sarebbe certezza di orario, entro limiti considerati accettabili (10+1), anche per i reparti che vanno oltre l’orario di set. È stato altresì ribadito che, data la particolare tipologia di orario, di fatto continuato, il ricorso agli straordinari dovrebbe essere soltanto di tipo eccezionale e realmente motivato. Il calcolo incrementale delle eventuali ore straordinarie, di tipo giornaliero, dovrebbe contribuire a scoraggiarne il ricorso.

Su questa proposta sono state sollevate perplessità di tipo diverso e non sempre coincidenti.
Sotto il profilo dell’attuazione, vi sarebbero difficoltà di gestione dell’intera ora di pausa per i reparti che fanno preparazione e/o post , ma anche set.
Problemi anche per le figure di set di tipo individuale, a meno che non vengano integrate.

Laddove venissero concesse ore straordinarie di set, da tenere conto dell’automatica estensione della giornata lavorativa per i reparti set-preparazione da 10+1. Nel caso di 2 ore in più di fotografico, 10 ore continuate per alcuni, ben 12+1 per gli altri.
La proposta, in tal senso, dovrebbe tenere in debita considerazione che il peggioramento della qualità della vita non lo si ha soltanto lavorando tante ore continuate, ma anche avendo una giornata lavorativa che, complessivamente, va ad esaurire tutti gli spazi di vita. Al riguardo, pertanto, è risultato di difficile comprensione che, sotto il profilo del calcolo delle ore straordinarie, vi siano percentuali di incremento diversificate a seconda del tipo di ingaggio, per cui l’undicesima ora dei reparti da 10+1 verrebbe calcolata con lo stesso rapporto percentuale della nona ora dei reparti da set, e non, invece, come la loro undicesima ora
In risposta a quest’ultima obiezione, è stata prospettata una simulazione che dovrebbe riequilibrare i pesi, adottando un metodo di calcolo delle ore straordinarie con riferimento alla paga di fatto di 10+1 e non sui minimi sindacali orari. La simulazione potrebbe in effetti comportare incrementi maggiori, a parità di percentuale applicata, sempre che 10+1 non valgano, però, come o solo poco più di 8 ore.
Da tenere ad esempio in considerazione che oggi l’adozione saltuaria delle 7 ore continuate di fatto vale come 9+1.

Altre contrarietà sono state sollevate facendo riferimento all’attuale contratto, che consente non 8 ore continuate, ma 7, con obbligo di erogare un’ora di pausa dopo la settima nel caso di ricorso a straordinari. Per alcuni si tratta di un passo indietro di difficile accettazione.

Tale proposta si ritiene inoltre che, nelle modalità corrette, verrebbe utilizzata in pochi casi con necessità contingenti, risultando di scarsa utilità per la quasi totalità dei prodotti: di fatto un puro esercizio di stile che finirebbe solo per aprire la strada ai continuati di 8 ore al posto delle 7 attuali.
Per evitare in ogni caso furbate, l’eventuale richiesta di tale tipologia di orario dovrebbe essere vincolata alla non prestazione di ore straordinare di set, se non per un massimo di una o due a settimana.

2)
Orario individuale per non più di 50 o 55 ore a settimana (l’attuale contratto ne prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+5+eventuali 3 golden se concesse; per tutti gli altri 38+7+eventuali 3 golden se concesse ).
Riguardo a tale proposta, intesa per mettere un paletto a richieste di straordinari oltre un certo tetto settimanale, anche se pagati sonoramente, anche per i reparti che fanno set più pre e/o post, si è registrata una forte obiezione da parte di chi, facendo ora meno ore sul set, ritiene che in futuro questo orario massimo possa divenire l’orario di set, cioè fotografico.
Da parte dei favorevoli al tetto sull’orario individuale, tale obiezione avrebbe fondamento solo se vi fosse un limite certo per l’orario di set, se non vi fosse, cioè, la disponibilità a concedere ore straordinarie sul fotografico. Dato, però, che anche tra chi ha avanzato la proposta delle 8 ore si prevede libertà di richiesta di straordinario sul fotografico (se arriva il film americano che paga, non facciamolo scappare; al che altri sostengono: sì, ma allora poi si dice di sì anche quello italiano, se paga), il tetto delle 50 o 55 ore settimanali individuali potrebbe tranquillamente essere superato da tutti, compreso anche chi fa solo set.
Dai favorevoli è stato pertanto ribadito che, stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, disincentivo che rimane uguale per tutte le modulazioni orarie, il tetto massimo concedibile da ogni singolo lavoratore costituirebbe un paletto in più, e non in meno, contro il ricorso eccessivo delle ore straordinarie in riferimento all’orario di set, in modo particolare se gli aumenti percentuali sono uguali per tutti allo scattare della 9 ora, ed in modo particolare se vi è l’esigenza di non aumentare i costi attraverso la turnazione del personale di pre e/o post.
La proposta, ancora indeterminata se tra 50 o 55 ore massimo, di fatto è lo specchio dell’attuale modulazione oraria di 9+1 di fotografico per chi fa set; 50 e anche più per chi fa anche pre e/o post.
Altresì, con una diversa organizzazione del lavoro e/o con più soldi a disposizione, il tetto individuale a 50 o 55 ore potrebbe consentire la realizzazione anche di quei prodotti che potrebbero richiedere un orario di set prolungato, fatto salvo il limite massimo insuperabile per ogni singolo lavoratore.
Mettendosi nei panni dell’avvocato del Diavolo, è stato paventato il rischio che, per i reparti che oggi forniscono prestazioni aggiuntive, potrebbe determinarsi una situazione per la quale ai produttori converrebbe avere ad esempio due autisti al posto di uno, ma entrambi contrattualizzati al minimo, cioè per sole 38-40 ore a settimana, in quanto il limite settimanale di 50 o 55 ore potrebbe non essere in ogni caso sufficiente per consentire orari fotografici di 8-9 ore. Con l’attuale modulazione oraria di 9 ore di fotografico, ad esempio, sarebbe impossibile ricorrere alle golden.
Se da un lato una simile eventualità non viene vista, da alcuni, come pessima, in quanto ci sarebbero più opportunità di lavoro per una platea di lavoratori più ampia, dall’altro c’è chi ha manifestato preoccupazione per l’inevitabile erosione salariale (meno ore=meno salario) e, quindi, una forte contrarietà che potrebbe arrivare dai lavoratori stessi.
A queste più che legittime preoccupazioni, si è però obiettato che, a legge vigente e stante l’attuale ora di pausa, in ogni caso non si potrebbe andare oltre la dodicesima ora (12+1+11=24), per cui, nel caso di allungamento dell’orario fotografico per reali necessità, il problema per i reparti che sono soliti andare più lunghi di altri si porrebbe ugualmente; così come, ugualmente, per rimanere entro quanto previso dalla legge, o quando previsto dal vecchio contratto (38+7+3+5 aggiuntive), nulla potrebbe già ora escludere l’eventualità, sopra paventata, di contrattualizzazioni al minimo per alcune figure.
Il tetto massimo di 50-55 ore settimanali individuali potrebbe poi non essere rigidamente inteso come anche tetto fisso giornaliero (50/5=10; 55/5=11), bensì come quota oraria gestibile all’interno della medesima settimana. Per cui, ovviamente sempre se si parla di straordinari intesi come improvvisa e reale necessità e non di furbate, se potrebbero verificarsi delle giornate lunghe (ma si ricorda nuovamente che, stante un’ora di pausa e 11 di riposo, in ogni caso non oltre le 12 ore individuali), vi sarebbero tutti i margini per poter recuperare nei giorni successivi.


3)
Soltanto accennato ma non approfondito. Stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, più tipologie di ingaggio a seconda del prodotto, con dichiarazione a monte delle ore settimanali/giornaliere realmente necessarie per il tipo di prodotto.
La definizione a monte dell’orario settimanale richiesto, dovrebbe consentire una maggiore precisione riguardo al tipo di organizzazione da dover adottare e, quindi, ad esempio, ai minimi di troupe da dover garantire per il maggior carico di lavoro richiesto.

4)
Al momento solo una provocazione, ma che però non è dispiaciuta.
Prendere l’attuale contratto, metterlo a norma nei punti che non lo è, aggiungervi certificazione oraria e certificazione professionale, e va bene così.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.

Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac 01/06/2014 23:58 #15

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Resoconto aggiornato dei tavoli tecnici.
Su sfondo giallo le modifiche derivanti dall’ultimo incontro.
Le parti assorbite dalle questioni chiuse non sono state cancellate, ma solo barrate. Ho pensato di lasciarle in quanto traccia che consente di comprendere meglio, in modo particolare per chi non ha partecipato, l'evoluzione e i motivi delle scelte conclusive.

Associazioni presenti il 16-4: tutte
Associazioni presenti il 22-4: tutte tranne AIARSE, AITS, AMC
Associazioni presenti il 29-4: tutte tranne AIC, AITS, EMIC
Associazioni presenti il 06-5: tutte tranne AITS, APAI, ASNAC

QUESTIONI CHIUSE

1) Obblighi di legge: Relativamente al come rientrare nelle 48 ore di media settimanali previste per legge, per i casi nei quali il lavoratore superi questo tetto settimanale, si ribadiscono le perlessità circa la fattibilità della banca ore in discussione al tavolo delle trattative contrattuali.
Considerate, però, alcune difficoltà di applicazione dei riposi compensativi già previsti per legge, si ritiene opportuno verificare l’eventuale fattibilità, nero su bianco, confermata dall’INPS. In ogni caso, condizione indispensabile per poter prendere in esame tale tipo di meccanismo, è che i contributi derivanti dalla banca ore siano utili non solo ai fini pensionistici, ma anche ai fini del raggiungimento dei requisiti per l’accesso all’ASPI, nonché malattia. Un eventuale meccanismo in analogia con la contribuzione volontaria, infatti, comportando effetti solo sotto il profilo pensionistico, da solo non basterebbe.
Per quanto invece riguarda il ricorso ai riposi compensativi, per i più questi dovrebbero essere collocati all’interno del prodotto, con obbligo di assunzione di aggiunti giornalieri in sostituzione dei lavoratori in riposo compensativo (non nei casi, ovviamente, di stop lavorativo per tutti).
Per le figure difficilmente sostituibili all’interno del periodo delle riprese, i riposi compensativi verranno accumulati in coda. Al riguardo, da parte di alcuni si consiglia un passaggio di verifica con l’INPS.
Si concorda che i costi aggiuntivi per le produzioni, derivanti dall’eventuale ricorso ai riposi compensativi, dovrebbero incentivare una migliore organizzazione del lavoro e/o disincentivare il ricorso eccessivo ad ore straordinarie oltre le 48 settimanali.

2) Certificazione oraria: al di là delle diverse opinioni sul come realizzare il meccanismo, tutti d’accordo circa la necessità di avere un sistema vero di certificazione oraria.

3) Computo ore straordinarie: indipendentemente dalla modulazione oraria da adottare, dopo le 38 ordinarie più due straordinarie, per un totale di 40 ore settimanali da suddividere per 8 ore giornaliere su 5 giorni (così dovremmo accontentare tutti :-)), tutte le altre ore straordinarie dovranno essere calcolate con maggiorazioni importanti su base incrementale giornaliera.

4) Certificazione Professionale da parte delle Associazioni: richiedere una consulenza al fine di verificare la possibilità, per le associazioni, di certificare i propri iscritti come previsto dalla legge n. 4 del 26 gennaio 2013.
Trattandosi di un’iniziativa che comporta spese, sarà necessario passare per l’approvazione dell’Assemblea dei delegati o, vista l’imminenza, l’Assemblea dei soci.

5) Orario di lavoro: Diversamente dall’attuale contratto che dopo le 38 ordinarie prevede 7 ore straordinarie che, se richieste, i lavoratori sono tenuti a dare, si riduce questo straordinario obbligatorio a sole 2 ore, riducendo quindi la prestazione obbligatoria dalle attuali 45 a 40.
Altre ore straordinarie potranno essere richieste, e dai lavoratori eventualmente concesse, sino al raggiungimento del tetto massimo individuale di 55 ore settimanali (l’attuale tetto massimo, su 5 giorni e comprensivo delle 3 golden non obbligatorie, è di 48+5 ore per i reparti che hanno obbligo di prestazioni aggiuntive, di 48 per gli altri).
Rimane ovviamente fermo l’obbligo di rientrare nella media di legge di 48 ore settimanali (punto 1 delle questioni chiuse); nonché l’obbligo delle 11 ore di riposo nell’arco delle 24 ore.

6) Specifica previsione di “orario continuato allungato” (8 ore) (da premettere che il punto è stato chiuso in assenza di due associazioni che hanno in precedenza proposto una variante diversa):
Per quanto riguarda la possibilità che per specifiche necessità vi siano prodotti che potrebbero richiedere una modulazione oraria di 8 ore continuate per tutto il periodo della lavorazione, questa tipologia di continuato allungato viene ritenuta praticabile in presenza, però, di carichi orari settimanali effettivamente non pesanti. Altre ore straordinarie potranno pertanto essere richieste, e dai lavoratori eventualmente concesse, sino al raggiungimento del tetto massimo individuale di 42 ore settimanali(38+2+2).
Tale orario di lavoro si applica a tutta la troupe, con un bonus straordinario per tutti a compensazione del continuato allungato (da verificare in quale modalità).
Running buffet e verifica dei minimi di troupe necessari per garantire a tutti il godimento di un periodo di pausa.
Per le restanti lavorazioni il continuato rimane di 7 ore, con obbligo di pausa in caso di richiesta di ore straordinarie.


7) Sesta giornata aggiuntiva (Questione formalmente chiusa): Sulla carta il no alla sesta giornata aggiuntiva gode della quasi totalità dei consensi (riproposta, ma da quasi tutti i presenti rifiutata, la possibilità di ricorso ad una quota del 25% di seste giornate sull’insieme della lavorazione).
Tenuto conto dell’evoluzione del tavolo contrattuale, la questione è stata però lo stesso approfondita, ma solo come ipotesi di sesta giornata aggiuntiva per le lavorazioni con una percentuale di troupe fuori sede (IN DIARIA), contrattualizzata per l’intero periodo, non inferiore al 70%.
In questa percentuale di riferimento non debbono rientrare le figure quali ad esempio gli attori.
Questione connessa con il punto 5 delle questioni chiuse, (l’attuale contratto prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+7+6+eventuali 3 golden se concesse: per tutti gli altri 38+7+7+eventuali 3 golden se concesse): con la prestazione aggiuntiva in sesta giornata non si debbono in ogni caso superare le 55 ore individuali.
Su questo limite delle 55 ore anche sui 6 giorni, nell’ultima riunione una sola associazione ha manifestato dubbi, in quanto per alcuni reparti considerato basso.
A questa obiezioni si è ribadito che le 55 ore consentirebbero alle produzioni di mantenere l’attuale assetto organizzativo senza particolari sforzi (vedi sopra).
Le 55 ore, inoltre, in linea generale non debbono essere intese come tetto massimo a cui tutti i lavoratori debbono giungere, ma solo come margine operativo per consentire alle imprese di gestire i diversi tempi di intervento dei vari reparti. Gli stessi problemi organizzativi si avrebbero, del resto, laddove le 55 ore venissero utilizzate in toto da tutti i reparti, anche con le lavorazioni su 5 giorni.



****************

Questioni aperte sull’oraio di lavoro

1) (questione in parte assorbita dalla previsione di lavorazione specifica al punto 6 delle questioni chiuse)
È stata avanzata una proposta di orario standard giornaliero di 8 ore per chi fa set, con all’interno 20’ di pausa ed obbligo di running buffet (altra proposta simile: 8 ore+20 minuti di pausa); di 10 ore+1, invece, per chi fa preparazione e/o post.
Eventuali ore straordinarie verrebbero concesse.
La scelta del tipo di ingaggio contrattuale (8 o 10+1) a discrezione della produzione.
Da parte dei favorevoli è stata posta l’attenzione sul fatto che, con un orario fotografico di 8 ore, vi sarebbe certezza di orario, entro limiti considerati accettabili (10+1), anche per i reparti che vanno oltre l’orario di set. È stato altresì ribadito che, data la particolare tipologia di orario, di fatto continuato, il ricorso agli straordinari dovrebbe essere soltanto di tipo eccezionale e realmente motivato. Il calcolo incrementale delle eventuali ore straordinarie, di tipo giornaliero, dovrebbe contribuire a scoraggiarne il ricorso.

Su questa proposta sono state sollevate perplessità di tipo diverso e non sempre coincidenti.
Sotto il profilo dell’attuazione, vi sarebbero difficoltà di gestione dell’intera ora di pausa per i reparti che fanno preparazione e/o post , ma anche set.
Problemi anche per le figure di set di tipo individuale, a meno che non vengano integrate.

Laddove venissero concesse ore straordinarie di set, da tenere conto dell’automatica estensione della giornata lavorativa per i reparti set-preparazione da 10+1. Nel caso di 2 ore in più di fotografico, 10 ore continuate per alcuni, ben 12+1 per gli altri.
La proposta, in tal senso, dovrebbe tenere in debita considerazione che il peggioramento della qualità della vita non lo si ha soltanto lavorando tante ore continuate, ma anche avendo una giornata lavorativa che, complessivamente, va ad esaurire tutti gli spazi di vita. Al riguardo, pertanto, è risultato di difficile comprensione che, sotto il profilo del calcolo delle ore straordinarie, vi siano percentuali di incremento diversificate a seconda del tipo di ingaggio, per cui l’undicesima ora dei reparti da 10+1 verrebbe calcolata con lo stesso rapporto percentuale della nona ora dei reparti da set, e non, invece, come la loro undicesima ora
In risposta a quest’ultima obiezione, è stata prospettata una simulazione che dovrebbe riequilibrare i pesi, adottando un metodo di calcolo delle ore straordinarie con riferimento alla paga di fatto di 10+1 e non sui minimi sindacali orari. La simulazione potrebbe in effetti comportare incrementi maggiori, a parità di percentuale applicata, sempre che 10+1 non valgano, però, come o solo poco più di 8 ore.
Da tenere ad esempio in considerazione che oggi l’adozione saltuaria delle 7 ore continuate di fatto vale come 9+1.

Altre contrarietà sono state sollevate facendo riferimento all’attuale contratto, che consente non 8 ore continuate, ma 7, con obbligo di erogare un’ora di pausa dopo la settima nel caso di ricorso a straordinari. Per alcuni si tratta di un passo indietro di difficile accettazione.

Tale proposta si ritiene inoltre che, nelle modalità corrette, verrebbe utilizzata in pochi casi con necessità contingenti, risultando di scarsa utilità per la quasi totalità dei prodotti: di fatto un puro esercizio di stile che finirebbe solo per aprire la strada ai continuati di 8 ore al posto delle 7 attuali.
Per evitare in ogni caso furbate, l’eventuale richiesta di tale tipologia di orario dovrebbe essere vincolata alla non prestazione di ore straordinare di set, se non per un massimo di una o due a settimana.

2) Questione assorbita dalla definizione dell’orario massimo di lavoro al punto 5 delle questioni chiuse.
Orario individuale per non più di 50 o 55 ore a settimana (l’attuale contratto ne prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+5+eventuali 3 golden se concesse; per tutti gli altri 38+7+eventuali 3 golden se concesse ).
Riguardo a tale proposta, intesa per mettere un paletto a richieste di straordinari oltre un certo tetto settimanale, anche se pagati sonoramente, anche per i reparti che fanno set più pre e/o post, si è registrata una forte obiezione da parte di chi, facendo ora meno ore sul set, ritiene che in futuro questo orario massimo possa divenire l’orario di set, cioè fotografico.
Da parte dei favorevoli al tetto sull’orario individuale, tale obiezione avrebbe fondamento solo se vi fosse un limite certo per l’orario di set, se non vi fosse, cioè, la disponibilità a concedere ore straordinarie sul fotografico. Dato, però, che anche tra chi ha avanzato la proposta delle 8 ore si prevede libertà di richiesta di straordinario sul fotografico (se arriva il film americano che paga, non facciamolo scappare; al che altri sostengono: sì, ma allora poi si dice di sì anche quello italiano, se paga), il tetto delle 50 o 55 ore settimanali individuali potrebbe tranquillamente essere superato da tutti, compreso anche chi fa solo set.
Dai favorevoli è stato pertanto ribadito che, stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, disincentivo che rimane uguale per tutte le modulazioni orarie, il tetto massimo concedibile da ogni singolo lavoratore costituirebbe un paletto in più, e non in meno, contro il ricorso eccessivo delle ore straordinarie in riferimento all’orario di set, in modo particolare se gli aumenti percentuali sono uguali per tutti allo scattare della 9 ora, ed in modo particolare se vi è l’esigenza di non aumentare i costi attraverso la turnazione del personale di pre e/o post.
La proposta, ancora indeterminata se tra 50 o 55 ore massimo, di fatto è lo specchio dell’attuale modulazione oraria di 9+1 di fotografico per chi fa set; 50 e anche più per chi fa anche pre e/o post.
Altresì, con una diversa organizzazione del lavoro e/o con più soldi a disposizione, il tetto individuale a 50 o 55 ore potrebbe consentire la realizzazione anche di quei prodotti che potrebbero richiedere un orario di set prolungato, fatto salvo il limite massimo insuperabile per ogni singolo lavoratore.
Mettendosi nei panni dell’avvocato del Diavolo, è stato paventato il rischio che, per i reparti che oggi forniscono prestazioni aggiuntive, potrebbe determinarsi una situazione per la quale ai produttori converrebbe avere ad esempio due autisti al posto di uno, ma entrambi contrattualizzati al minimo, cioè per sole 38-40 ore a settimana, in quanto il limite settimanale di 50 o 55 ore potrebbe non essere in ogni caso sufficiente per consentire orari fotografici di 8-9 ore. Con l’attuale modulazione oraria di 9 ore di fotografico, ad esempio, sarebbe impossibile ricorrere alle golden.
Se da un lato una simile eventualità non viene vista, da alcuni, come pessima, in quanto ci sarebbero più opportunità di lavoro per una platea di lavoratori più ampia, dall’altro c’è chi ha manifestato preoccupazione per l’inevitabile erosione salariale (meno ore=meno salario) e, quindi, una forte contrarietà che potrebbe arrivare dai lavoratori stessi.
A queste più che legittime preoccupazioni, si è però obiettato che, a legge vigente e stante l’attuale ora di pausa, in ogni caso non si potrebbe andare oltre la dodicesima ora (12+1+11=24), per cui, nel caso di allungamento dell’orario fotografico per reali necessità, il problema per i reparti che sono soliti andare più lunghi di altri si porrebbe ugualmente; così come, ugualmente, per rimanere entro quanto previso dalla legge, o quando previsto dal vecchio contratto (38+7+3+5 aggiuntive), nulla potrebbe già ora escludere l’eventualità, sopra paventata, di contrattualizzazioni al minimo per alcune figure.
Il tetto massimo di 50-55 ore settimanali individuali potrebbe poi non essere rigidamente inteso come anche tetto fisso giornaliero (50/5=10; 55/5=11), bensì come quota oraria gestibile all’interno della medesima settimana. Per cui, ovviamente sempre se si parla di straordinari intesi come improvvisa e reale necessità e non di furbate, se potrebbero verificarsi delle giornate lunghe (ma si ricorda nuovamente che, stante un’ora di pausa e 11 di riposo, in ogni caso non oltre le 12 ore individuali), vi sarebbero tutti i margini per poter recuperare nei giorni successivi.


3) Punto assorbito dalla non obbligatorietà delle ore straordinarie da 41 a 55 (punto 5 delle questioni chiuse), in quanto strumento utile alla contrattazione per richiedere l’adozione degli opportuni accorgimenti (minimi di troupe e altro) a fronte di carichi di lavoro settimanali elevati (non oltre, in ogni caso, a 55 ore).
Soltanto accennato ma non approfondito. Stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, più tipologie di ingaggio a seconda del prodotto, con dichiarazione a monte delle ore settimanali/giornaliere realmente necessarie per il tipo di prodotto.
La definizione a monte dell’orario settimanale richiesto, dovrebbe consentire una maggiore precisione riguardo al tipo di organizzazione da dover adottare e, quindi, ad esempio, ai minimi di troupe da dover garantire per il maggior carico di lavoro richiesto.


4)
Al momento solo una provocazione, ma che però non è dispiaciuta.
Prendere l’attuale contratto, metterlo a norma nei punti che non lo è, aggiungervi certificazione oraria e certificazione professionale, e va bene così.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.

Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac 02/06/2014 00:03 #16

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Bozza

Documento conclusivo licenziato dal tavolo tecnico istituito dall’Assemblea dei Delegati del 12 aprile 2014.


Su sfondo giallo le modifiche derivanti dall’ultimo incontro.
Le questioni più problematiche, ma in ultimo assorbite dai punti condivisi, non sono state cancellate, in quanto ritenute utili per poter comprendere, in modo particolare per chi non ha partecipato, l'evoluzione della discussione e i motivi delle scelte conclusive.

Associazioni presenti il 16-4: tutte
Associazioni presenti il 22-4: tutte tranne AIARSE, AITS, AMC
Associazioni presenti il 29-4: tutte tranne AIC, AITS, EMIC
Associazioni presenti il 06-5: tutte tranne AITS, APAI, ASNAC
Associazioni presenti il 13-5: tutte tranne AIC, AITS, ANAGRUC, APAI, ASC

Accertata la rispondenza dell’ultima bozza (N° 3) alle conclusioni già raggiunte negli incontri precedenti, nonché l’assenza di rilievi, con gli ultimi aggiustamenti di cui si dà seguito il tavolo tecnico ritiene di aver esaurito l’esame di tutte le questioni problematiche.
Si è pertanto deciso di licenziare questa bozza conclusiva da sottoporre all’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea dei Delegati.



1) Obblighi di legge: Relativamente al come rientrare nelle 48 ore di media settimanali previste per legge, per i casi nei quali il lavoratore superi questo tetto settimanale, si ribadiscono le perlessità circa la fattibilità della banca ore in discussione al tavolo delle trattative contrattuali.
Considerate, però, alcune difficoltà di applicazione dei riposi compensativi già previsti per legge, si ritiene opportuno verificare l’eventuale fattibilità, nero su bianco, confermata dall’INPS.
In ogni caso, condizione indispensabile per poter prendere in esame tale tipo di meccanismo, è che i contributi derivanti dalla banca ore siano utili non solo ai fini pensionistici, ma anche ai fini del raggiungimento dei requisiti per l’accesso all’ASPI, nonché malattia. Un eventuale meccanismo in analogia con la contribuzione volontaria, infatti, comportando effetti solo sotto il profilo pensionistico, da solo non basterebbe.
Per quanto invece riguarda il ricorso ai riposi compensativi, per i più questi dovrebbero essere collocati all’interno del prodotto, con obbligo di assunzione di aggiunti giornalieri in sostituzione dei lavoratori in riposo compensativo (non nei casi, ovviamente, di stop lavorativo per tutti).
Per le figure difficilmente sostituibili all’interno del periodo delle riprese, i riposi compensativi verranno accumulati in coda. Al riguardo, da parte di alcuni si consiglia un passaggio di verifica con l’INPS.
Si concorda che i costi aggiuntivi per le produzioni, derivanti dall’eventuale ricorso ai riposi compensativi, dovrebbero incentivare una migliore organizzazione del lavoro e/o disincentivare il ricorso eccessivo ad ore straordinarie per non andare oltre le 48 settimanali.

2) Certificazione oraria: al di là delle diverse opinioni sul come realizzare il meccanismo, tutti d’accordo circa la necessità di avere un sistema vero di certificazione oraria.

3) Computo ore straordinarie: Dopo le 38 ordinarie più due straordinarie, per un totale di 40 ore settimanali da suddividere per 8 ore giornaliere su 5 giorni, tutte le altre ore straordinarie dovranno essere calcolate con maggiorazioni importanti su base incrementale giornaliera.
Il ricalcolo dovrà tenere conto dell’attuale paga di fatto a 48 ore (nel senso che un’ipotesi di lavorazione con 3 giornate da 10 ore e 2 giornate da 9 ore non potrà costare un centesimo di meno di quanto costa oggi).
Nell’ambito della rimodulazione raggiungere un livello di paga base per le 38+2 superiore a quello odierno.
Le percentuali di incremento straordinario si applicano tenuto conto, come parametro di riferimento, della paga effettiva a 38+2.


4) Certificazione Professionale da parte delle Associazioni: richiedere una consulenza al fine di verificare la possibilità, per le associazioni, di certificare i propri iscritti come previsto dalla legge n. 4 del 26 gennaio 2013.
Trattandosi di un’iniziativa che comporta spese, sarà necessario passare per l’approvazione dell’Assemblea dei delegati o, vista l’imminenza, l’Assemblea dei soci.

5) Orario di lavoro: Diversamente dall’attuale contratto che dopo le 38 ordinarie prevede 7 ore straordinarie che, se richieste, i lavoratori sono tenuti a dare, si riduce questo straordinario obbligatorio a sole 2 ore, riducendo quindi la prestazione obbligatoria dalle attuali 45 a 40.
Altre ore straordinarie potranno essere richieste, e dai lavoratori eventualmente concesse, sino al raggiungimento del tetto massimo individuale di 55 ore settimanali (l’attuale tetto massimo, su 5 giorni e comprensivo delle 3 golden non obbligatorie, è di 48+5 ore per i reparti che hanno obbligo di prestazioni aggiuntive, di 48 per gli altri).
Rimane ovviamente fermo l’obbligo di rientrare nella media di legge di 48 ore settimanali (punto 1 ); nonché l’obbligo delle 11 ore di riposo nell’arco delle 24 ore.

6) Specifica previsione di “orario continuato allungato” (8 ore): Per quanto riguarda la possibilità che per specifiche necessità vi siano prodotti che potrebbero richiedere una modulazione oraria di 8 ore continuate per tutto il periodo della lavorazione, questa tipologia di continuato allungato viene ritenuta praticabile in presenza, però, di carichi orari settimanali effettivamente non pesanti (40 ore su 5 giorni). Altre ore straordinarie potranno pertanto essere richieste, e dai lavoratori eventualmente concesse, sino al raggiungimento del tetto massimo individuale di 42 ore settimanali(38+2+2).
Tale orario di lavoro si applica a tutta la troupe, con un bonus straordinario per tutti a compensazione del continuato allungato (da verificare in quale modalità).
Running buffet e verifica dei minimi di troupe necessari per garantire a tutti il godimento di un periodo di pausa.
Per le restanti lavorazioni il continuato rimane di 7 ore, con obbligo di pausa in caso di richiesta di ore straordinarie.

7) Sesta giornata aggiuntiva: Prevale la contrarietà della maggioranza delle Associazioni a che venga consentita la sesta giornata aggiuntiva (proposta, ma a larga maggioranza rifiutata, la possibilità di ricorso ad una quota del 25% di seste giornate sull’insieme della lavorazione).
Tenuto conto dell’evoluzione del tavolo contrattuale, la questione è stata però lo stesso approfondita, ma solo come ipotesi di sesta giornata aggiuntiva per le lavorazioni con una percentuale di troupe fuori sede (IN DIARIA verificata secondo parametri certi), contrattualizzata per l’intero periodo, non inferiore al 70% e con adeguata presenza percentuale per ogni singolo reparto.
In questa percentuale di riferimento non debbono rientrare le figure quali ad esempio gli attori.
Questione connessa con il punto 5, (l’attuale contratto prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+7+6+eventuali 3 golden se concesse: per tutti gli altri 38+7+7+eventuali 3 golden se concesse): con la prestazione aggiuntiva in sesta giornata non si debbono in ogni caso superare le 55 ore individuali.
Su questo limite delle 55 ore anche sui 6 giorni, una sola associazione ha manifestato dubbi, in quanto per alcuni reparti considerato basso.
A questa obiezioni si è ribadito che le 55 ore consentirebbero alle produzioni di mantenere l’attuale assetto organizzativo senza particolari sforzi (vedi sopra).
Le 55 ore, inoltre, in linea generale non debbono essere intese come tetto massimo a cui tutti i lavoratori debbono giungere, ma solo come margine operativo per consentire alle imprese di gestire i diversi tempi di intervento dei vari reparti. Gli stessi problemi organizzativi si avrebbero, del resto, laddove le 55 ore venissero utilizzate in toto da tutti i reparti, anche con le lavorazioni su 5 giorni.

8) Modialità di pagamento: visto il diffuso malcostume, tassativamente settimanale per tutti i tipi di prodotto.

9) Minimi di troupe: definizione dei criteri per il computo dei minimi di troupe a seconda del contenuto del prodotto.
Revisione dei livelli e delle figure non incluse.

10) Tabelle salariali secondo classificazione per comparti produttivi: (da premettere che il tema è stato affrontato solo nell’ultima riunione) alla luce delle diverse tabelle proposte dall’Anica, che tengono conto di fattori tipo budget e serie oltre le due puntate, per quanto riguarda i lavoratori giornalieri o non contrattualizzati per lunghi periodi, si applicano in ogni caso le tabelle massime.



Allegato sulle Questioni assorbite, a puro scopo informativo.

1) (assorbita dalla previsione di lavorazione specifica al punto 6)
È stata avanzata una proposta di orario standard giornaliero di 8 ore per chi fa set, con all’interno 20’ di pausa ed obbligo di running buffet (altra proposta simile: 8 ore+20 minuti di pausa); di 10 ore+1, invece, per chi fa preparazione e/o post.
Eventuali ore straordinarie verrebbero concesse.
La scelta del tipo di ingaggio contrattuale (8 o 10+1) a discrezione della produzione.
Da parte dei favorevoli è stata posta l’attenzione sul fatto che, con un orario fotografico di 8 ore, vi sarebbe certezza di orario, entro limiti considerati accettabili (10+1), anche per i reparti che vanno oltre l’orario di set. È stato altresì ribadito che, data la particolare tipologia di orario, di fatto continuato, il ricorso agli straordinari dovrebbe essere soltanto di tipo eccezionale e realmente motivato. Il calcolo incrementale delle eventuali ore straordinarie, di tipo giornaliero, dovrebbe contribuire a scoraggiarne il ricorso.

Su questa proposta sono state sollevate perplessità di tipo diverso e non sempre coincidenti.
Sotto il profilo dell’attuazione, vi sarebbero difficoltà di gestione dell’intera ora di pausa per i reparti che fanno preparazione e/o post , ma anche set.
Problemi anche per le figure di set di tipo individuale, a meno che non vengano integrate.

Laddove venissero concesse ore straordinarie di set, da tenere conto dell’automatica estensione della giornata lavorativa per i reparti set-preparazione da 10+1. Nel caso di 2 ore in più di fotografico, 10 ore continuate per alcuni, ben 12+1 per gli altri.
La proposta, in tal senso, dovrebbe tenere in debita considerazione che il peggioramento della qualità della vita non lo si ha soltanto lavorando tante ore continuate, ma anche avendo una giornata lavorativa che, complessivamente, va ad esaurire tutti gli spazi di vita. Al riguardo, pertanto, è risultato di difficile comprensione che, sotto il profilo del calcolo delle ore straordinarie, vi siano percentuali di incremento diversificate a seconda del tipo di ingaggio, per cui l’undicesima ora dei reparti da 10+1 verrebbe calcolata con lo stesso rapporto percentuale della nona ora dei reparti da set, e non, invece, come la loro undicesima ora
In risposta a quest’ultima obiezione, è stata prospettata una simulazione che dovrebbe riequilibrare i pesi, adottando un metodo di calcolo delle ore straordinarie con riferimento alla paga di fatto di 10+1 e non sui minimi sindacali orari. La simulazione potrebbe in effetti comportare incrementi maggiori, a parità di percentuale applicata, sempre che 10+1 non valgano, però, come o solo poco più di 8 ore.
Da tenere ad esempio in considerazione che oggi l’adozione saltuaria delle 7 ore continuate di fatto vale come 9+1.

Altre contrarietà sono state sollevate facendo riferimento all’attuale contratto, che consente non 8 ore continuate, ma 7, con obbligo di erogare un’ora di pausa dopo la settima nel caso di ricorso a straordinari. Per alcuni si tratta di un passo indietro di difficile accettazione.

Tale proposta si ritiene inoltre che, nelle modalità corrette, verrebbe utilizzata in pochi casi con necessità contingenti, risultando di scarsa utilità per la quasi totalità dei prodotti: di fatto un puro esercizio di stile che finirebbe solo per aprire la strada ai continuati di 8 ore al posto delle 7 attuali.
Per evitare in ogni caso furbate, l’eventuale richiesta di tale tipologia di orario dovrebbe essere vincolata alla non prestazione di ore straordinare di set, se non per un massimo di una o due a settimana.

2) (assorbita dalla definizione dell’orario massimo di lavoro al punto 5)
Orario individuale per non più di 50 o 55 ore a settimana (l’attuale contratto ne prevede, per i reparti con obbligo di prestazione aggiuntiva, esclusi gli autisti che non hanno limiti previsti, 38+7+5+eventuali 3 golden se concesse; per tutti gli altri 38+7+eventuali 3 golden se concesse ).
Riguardo a tale proposta, intesa per mettere un paletto a richieste di straordinari oltre un certo tetto settimanale, anche se pagati sonoramente, anche per i reparti che fanno set più pre e/o post, si è registrata una forte obiezione da parte di chi, facendo ora meno ore sul set, ritiene che in futuro questo orario massimo possa divenire l’orario di set, cioè fotografico.
Da parte dei favorevoli al tetto sull’orario individuale, tale obiezione avrebbe fondamento solo se vi fosse un limite certo per l’orario di set, se non vi fosse, cioè, la disponibilità a concedere ore straordinarie sul fotografico. Dato, però, che anche tra chi ha avanzato la proposta delle 8 ore si prevede libertà di richiesta di straordinario sul fotografico (se arriva il film americano che paga, non facciamolo scappare; al che altri sostengono: sì, ma allora poi si dice di sì anche quello italiano, se paga), il tetto delle 50 o 55 ore settimanali individuali potrebbe tranquillamente essere superato da tutti, compreso anche chi fa solo set.
Dai favorevoli è stato pertanto ribadito che, stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, disincentivo che rimane uguale per tutte le modulazioni orarie, il tetto massimo concedibile da ogni singolo lavoratore costituirebbe un paletto in più, e non in meno, contro il ricorso eccessivo delle ore straordinarie in riferimento all’orario di set, in modo particolare se gli aumenti percentuali sono uguali per tutti allo scattare della 9 ora, ed in modo particolare se vi è l’esigenza di non aumentare i costi attraverso la turnazione del personale di pre e/o post.
La proposta, ancora indeterminata se tra 50 o 55 ore massimo, di fatto è lo specchio dell’attuale modulazione oraria di 9+1 di fotografico per chi fa set; 50 e anche più per chi fa anche pre e/o post.
Altresì, con una diversa organizzazione del lavoro e/o con più soldi a disposizione, il tetto individuale a 50 o 55 ore potrebbe consentire la realizzazione anche di quei prodotti che potrebbero richiedere un orario di set prolungato, fatto salvo il limite massimo insuperabile per ogni singolo lavoratore.
Mettendosi nei panni dell’avvocato del Diavolo, è stato paventato il rischio che, per i reparti che oggi forniscono prestazioni aggiuntive, potrebbe determinarsi una situazione per la quale ai produttori converrebbe avere ad esempio due autisti al posto di uno, ma entrambi contrattualizzati al minimo, cioè per sole 38-40 ore a settimana, in quanto il limite settimanale di 50 o 55 ore potrebbe non essere in ogni caso sufficiente per consentire orari fotografici di 8-9 ore. Con l’attuale modulazione oraria di 9 ore di fotografico, ad esempio, sarebbe impossibile ricorrere alle golden.
Se da un lato una simile eventualità non viene vista, da alcuni, come pessima, in quanto ci sarebbero più opportunità di lavoro per una platea di lavoratori più ampia, dall’altro c’è chi ha manifestato preoccupazione per l’inevitabile erosione salariale (meno ore=meno salario) e, quindi, una forte contrarietà che potrebbe arrivare dai lavoratori stessi.
A queste più che legittime preoccupazioni, si è però obiettato che, a legge vigente e stante l’attuale ora di pausa, in ogni caso non si potrebbe andare oltre la dodicesima ora (12+1+11=24), per cui, nel caso di allungamento dell’orario fotografico per reali necessità, il problema per i reparti che sono soliti andare più lunghi di altri si porrebbe ugualmente; così come, ugualmente, per rimanere entro quanto previso dalla legge, o quando previsto dal vecchio contratto (38+7+3+5 aggiuntive), nulla potrebbe già ora escludere l’eventualità, sopra paventata, di contrattualizzazioni al minimo per alcune figure.
Il tetto massimo di 50-55 ore settimanali individuali potrebbe poi non essere rigidamente inteso come anche tetto fisso giornaliero (50/5=10; 55/5=11), bensì come quota oraria gestibile all’interno della medesima settimana. Per cui, ovviamente sempre se si parla di straordinari intesi come improvvisa e reale necessità e non di furbate, se potrebbero verificarsi delle giornate lunghe (ma si ricorda nuovamente che, stante un’ora di pausa e 11 di riposo, in ogni caso non oltre le 12 ore individuali), vi sarebbero tutti i margini per poter recuperare nei giorni successivi.

3) (assorbito dalla non obbligatorietà delle ore straordinarie da 41 a 55 al punto 5, in quanto strumento utile alla contrattazione per richiedere l’adozione degli opportuni accorgimenti - minimi di troupe e altro - a fronte di carichi di lavoro settimanali elevati; non oltre, in ogni caso, a 55 ore).
Soltanto accennato ma non approfondito. Stante l’adozione del calcolo delle ore straordinarie su base incrementale giornaliera, più tipologie di ingaggio a seconda del prodotto, con dichiarazione a monte delle ore settimanali/giornaliere realmente necessarie per il tipo di prodotto.
La definizione a monte dell’orario settimanale richiesto, dovrebbe consentire una maggiore precisione riguardo al tipo di organizzazione da dover adottare e, quindi, ad esempio, ai minimi di troupe da dover garantire per il maggior carico di lavoro richiesto.

4) (assorbito nell’insieme)
Una provocazione, ma che però non era dispiaciuta.
Prendere l’attuale contratto, metterlo a norma nei punti che non lo è, aggiungervi certificazione oraria e certificazione professionale, e va bene così.
Ultima modifica: 02/06/2014 00:06 da admin.
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Verbale riunione delle associazioni iscritte Fidac 02/06/2014 00:04 #17

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Come da programma, Lunedì 26 c'è stato l'incontro con Umberto Carretti e
Corrado Volpicelli, con la presenza  di 6 Associazioni: AMC, EMIC,
AIAT-SFX, ANACINETV, ANTEPAC, ASNAC.

Per quanto riguarda la discussione nel merito del documento, non vi sono
stati problemi, nel senso che, tranne qualche richiesta di maggiori
spiegazioni, non sono state espresse particolari contrarietà.
Là dove invece Carretti ha insistito molto, è il rapporto che le
Associazioni, o meglio, la Fidac, intende instaurare con il sindacato.
In sintesi: "Non è che ora voi ci date questo compitino da portare
avanti da soli, per poi ritrovarsi, tra un anno, con il rischio essere
smentiti?"
In tal senso, sono state date ampie garanzie di assunzione di
responsabilità, tanto più che mai, negli anni passati, si era riusciti a
realizzare, cedendo tutte le Associazioni un pezzetto delle proprie
specificità, una quadra ritenuta da tutti il migliore dei compromessi.
Ci si è quindi riaggiornati per giovedì 5 giugno alle ore 19.00, il
tempo necessario a Carretti per una verifica, in considerazione del
pregresso stato di avanzamento e alcune posizioni sostenute al tavolo
contrattuale, sia al proprio interno che con le altre sigle sindacali.

Un saluto a tutti
Franco Ragusa - Vice Presidente Fidac
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
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